I Templari


" Il sapere orale di questa antichissima tradizione, lo possiamo ritrovare in molte società chiamate segrete . Guardiane delle antiche conoscenze  hanno avuto l'omere di tramandarsi il "sacro Graal ", avuto in eredità dagli antenati. 

La storia ci tramanda che nella Pasqua dell'anno 1119 vi fu un assalto mussulmano ad una carovana di pellegrini cristiani, tra Gerusalemme e il Giordano. All'epoca non esisteva nessun percorso sicuro tra Oriente ed Occidente, situazione che creava non pochi problemi. Infatti la mancanza di sicurezza in quelle zone, tenne a lungo lontano i pellegrini, la cui presenza era necessaria per presidiare le terre conquistate con la crociata. Ugo di Payens, nobile uomo francese, si rese conto del problema e nel 1119 decise di dar vita ad un'associazione militare che potesse proteggere il percorso delle carovane dei pellegrini cristiani. Nacque così l'ordine dei Templari. 
"nove uomini aderirono a questo patto santo e servirono per nove anni in abiti laici che i credenti avevano dato loro in elemosina ". 

Il consiglio di Troyes

La sede dell'ordine sorgeva nel luogo in cui, in precedenza, era stato costruito il " Tempio di Salomone ". Da quel particolare presero il nome di Cavalieri del Tempio o Templari ed il loro nome ufficiale era " Poveri Cavalieri di Cristo". Nell'anno della fondazione dell'ordine, regna tra gli storici molta incertezza . I Templari vengono menzionati nei documenti ufficiali, per la prima volta negli atti del concilio di Troyes del 1128, durante il quale vennero codificate le regole dell'ordine. In base ai documenti quel concilio fissa, il 13 gennaio dell'anno 1128, il nono anno dalla fondazione dell'ordine cavalleresco. Quindi la data di fondazione dell'ordine sarebbe il 1119. (altre fonti fissano la data di fondazione nel 1128 o nel 1120 ) Nei primi anni della fondazione i Templari si presentano come la " milizia di Cristo". Importanza primaria fu data all'ordine, con l'ingresso nel 1126, del Conte Ugo de Champagne . Con l'entrata nell'ordine del Conte iniziarono anche le donazioni e aumentarono a dismisura il numero dei confratelli.

I monaci guerrieri

I poveri cavalieri di Cristo
I Templari furono i primi monaci-guerrieri che, amando la gente come religiosi, erano anche disposti ad ucciderla come cavalieri. L'aspetto rivoluzionario, per l'epoca, consisteva nella combinazione dei due aspetti (monaci e guerrieri). Questa "legione straniera " medioevale, permetteva ad ogni uomo libero che avesse fatto atto di sottomissione, di entrare nell'ordine, senza troppe domande scomode sul passato dell'individuo. 
Il 13 gennaio del 1129, il concilio di Troyes si riunì anche con il compito di redigere il regolamento dell'ordine dei Templari. Al concilio parteciparono un legato del Papa, il Cardinale Mattia di Albano, due Arcivescovi e gli abati di numerosi conventi ed infine era presente anche San Bernardo, il fondatore ed abate che incarnava gli ideali dei Cistercensi, che rifiutando potere  e ricchezza della Chiesa davano valore a una vita lontana dal mondo ed in povertà.

Le 72 regole dei Templari

Il regolamento latino si componeva di 72 articoli, che stabilivano come vivere in comunità nell'ordine. I novizi erano obbligati a fare voto di povertà e castità ;il loro motto era "ora et labora"(prega e lavora).Il regolamento prescriveva anche precise normative riguardanti l'abbigliamento e la foggia dei capelli, inoltre i cavalieri dell'Ordine dovevano essere riconoscibili dall'abito bianco sul quale portavano il mantello bianco. Su di esso, nel 1147 fu riprodotta la vistosa croce rossa, che ben presto divenne un insostituibile segno di riconoscimento . Il regolamento era diviso in due parti ben distinte. Una, la convivenza monastica, che era regolata in maniera simile a quella dei Cistercensi e l'altra, basata sul codice di onore cavalleresco, si occupava del servizio armato. Le leggende sui famosi Templari si sprecano, ma per la nostra ricerca ne visioneremo una in particolare. Secondo alcune fonti, l'intero ordine non era altro che una copertura, sotto la cui protezione i cavalieri volevano segretamente perseguire il loro vero obbiettivo: la ricerca del Sacro Graal. Come abbiamo visto nell'altro capitolo, il Sacro Graal è la conoscenza antica astronomica precessionale per esprimersi, che ha caratterizzato l'intera nostra ricerca, considerando che il mito del sacro Graal è nato dalla penna di uno dei fondatori dell'ordine dei Templari . Le cappelle in cui è custodito il sacro Graal sono 72, come le regole che governavano la vita templare (72 ricordiamo sono gli anni corrispondenti ad un grado precessionale). 

Il tesoro dei Templari

Salomone col tempio nelle mani
Cattedrale di Laon, Francia
Sul Tesoro dei Templari(mai ritrovato), la leggenda racconta che, prima degli arresti dei fratelli, fu portato via dal tempio Parigino su tre carri di paglia. Questa versione sarebbe confermata dalla dichiarazione di 72 templari, ascoltati direttamente dal Papa Clemente V e dai suoi Cardinali. Le ricchezze scomparse dal Tempio occuparono sempre la fantasia dei ricercatori e la mancanza di certezze sulla consistenza del tesoro, sul fatto stesso che esistesse e dove potesse essere nascosto, sembra stimolarla ulteriormente.
 Secondo la tradizione uno dei fratelli, sotto tortura, avrebbe confessato di aver visto il 12 ottobre del 1307 tre carri, al comando di Gerardo di Villers e Ugo di Chalons, lasciare il tempio di Parigi, su cui era nascosto il tesoro dei Templari. Questi carri avrebbero preso la direzione del mare ed il loro contenuto, caricato su 18 navi, avrebbe lasciato il paese. Per la dimostrazione di questa leggenda vi sarebbe una lettera del Papa Clemente V che cita 12 dignitari dell'ordine, sfuggiti alla cattura . La stessa tradizione afferma anche che Giacomo de Molay (ultimo gran maestro Templare ) abbia avuto bisogno solo di 12 cavalli per trasportare il suo oro e il suo argento. 
3 carri, 12 cavalli, 12 dignitari, 18 navi e 72 templari. 
Se analizziamo la leggenda del tesoro Templare, alla luce dei due codici esposti nei primi capitoli, vedremo come essa inizi ad illuminarsi di luce "precessionale". 
I numeri 72, 12, 18, che la leggenda riporta, ci danno l'idea della consistenza astratta del tesoro (codice Santillana e codice Terzo). Anche i 3 carri, sui cui il tesoro sarebbe nascosto, non sono da comprendere letteralmente, ma astronomicamente (come De Sède ci fa notare) nascondendo nell'allegoria delle parole il luogo segreto in cui i templari avrebbero nascosto il tesoro. A Gisors, che de Sède chiama la fortezza dei tre carri. 
Nel corso della costruzione del castello, infatti, dal 1090 al 1184, ogni 24 dicembre a mezzanotte si   vedevano da Gisors, in opposizione (de Sède pag 182 ) "il grande e il piccolo carro da un lato, la nave (Argo ), o il carro dei mari, dall'altra. Cioè, nel cielo notturno  erano visibili il grande e il piccolo carro ed il carro dei mari che sta nella parte del cielo che non si vede sotto l'orizzonte . Questa straordinaria costellazione, visibile una volta all'anno, avrebbe determinato la pianta dell'intera fortezza .I suoi architetti dovevano conoscere la posizione delle stelle e lo avevano eretto seguendo il corso delle costellazioni. 
Un'altra leggenda legata al castello di Gisors recita che : 
" Nel castello vi era un tesoro raggiungibile da una porta impenetrabile che si sarebbe aperta solo una volta all'anno ; durante la messa di mezzanotte, quindi alla mezzanotte del 24 dicembre. Comprendiamo ora la vera natura del tesoro Templare che come tutti gli altri tesori mitologici non è altro che la comprensione astronomica di tutta la mitologia e la religione. 

Rennes -le - Château

"I templari erano astronomi straordinari e orientarono tutte le loro costruzioni seguendo le stelle". 
Il tesoro dei Templari fu ricercato anche a Rennes -le Chateau , un paese nella provincia del sud della Francia. 
Rennes le Chàteau è un paese posto su un'impervia montagna ed è stato territorio chiave dei templari, infatti in quella zona, su 52 chilometri quadrati si trovano ben sei sedi dei poveri fratelli di Cristo che erano utilizzate ufficialmente per sorvegliare la strada dei pellegrini verso Santiago di Compostella, che passava attraverso quel territorio. La tradizione segnala che anche in quel posto fosse stato conservato al sicuro, per secoli, il tesoro dei Templari, tesoro portato nel 70 a.c. dall'imperatore romano Tito. 
"Ci sono forse tra i Cristiani molti segreti, da cui un particolare segreto può causare un'incredibile rivelazione, proprio come quella che sta emergendo dai Templari, 
tale pubblica e manifesta infamia può di per sé comportare pericoli per la barca di San Pietro" 
Raimondo Nullo (1235 -1316) 
Ma che cosa poteva essere questo Tesoro ? Alcune leggende e tradizioni ritengono che non si tratti di un tesoro materiale, ma di un segreto tanto pericoloso che in certi luoghi si sarebbe pagato qualsiasi cifra purché non si rendesse pubblico. Alcuni autori sono dell'opinione che si tratti della prova inconfutabile che Gesù Cristo non sia stato crocifisso.(Lincol, Baigent, Leigh ) Chi avrebbe pagato somme enormi perché una simile prova non diventasse di dominio pubblico? La risposta è una sola : il Vaticano. 
Se infatti Gesù non fosse morto per espiare le colpe dell'umanità e non fosse risorto, che cosa sarebbe rimasto del dogma della chiesa cattolica ? I Templari ripudiavano la croce, poiché sapevano con certezza che era il simbolo di una gigantesca falsificazione storica.? I capi dell'ordine avevano la prova inconfutabile, nascosta nel loro tesoro? Ma quale prova poteva essere stata trovata dai Templari, a dimostrazione che Gesù Cristo non era stato crocifisso e quindi mai risorto? La prova doveva essere eclatante e doveva dimostrare, senza ombra di dubbio, che l'intero dogma cristiano si basava su di un fatto non vero. Una prova materiale di qualsiasi natura non avrebbe mai messo in discussione il sistema perfetto di informazione cattolica medioevale ; una prova materiale poteva essere distrutta, confutata, screditata senza alcun tipo di problema da parte del Vaticano. La santa inquisizione medioevale ci dà un chiaro esempio di come si poteva, con il terrore e l'ignoranza, cambiare le menti umane e far prevalere la loro supremazia sopra ogni ragione. Esisteva ed esiste un'unica conoscenza che può diventare devastante per la fede Cattolica Cristiana e questa è la comprensione della mitologia astronomica . 
Perché? Vi chiederete . 
Una volta compreso che la mitologia e la religione sono di natura astronomica, diventa palese il fatto che l'intera storia del Cristo è da collegarsi alla pura astronomia . Oltre i vari parallelismi con le altre divinità, morte e risorte di cui lo scenario pagano ne è pieno, con la comprensione del mito astronomico diventa evidente che la simbologia del Cristo è riscontrabile in tante altre mitologie pagane, con conseguenze funeste per l'intero sistema cattolico . Come abbiamo segnalato in precedenza la costellazione che ospita l'equinozio di primavera, in termini astronomici, si chiama " sacrificata sulla croce degli equinozi e dei solstizi ". Conoscendo questi termini diventa inevitabile collegare la figura del Cristo alle innumerevoli figure mitologiche, collegate al sole precessionale. Consideriamo anche che gli apostoli del Cristo erano 12 (come le costellazioni ) e che in molte raffigurazioni sono disposti in maniera circolare (codice Terzo). Aggiungendo che il simbolo dei primi Cristiani era quello dei Pesci, diventa lampante che l'astronomia è parte integrante del mito Cristiano . Nel 1994, il Vaticano ritenne prudente rendere noto che Gesù non era realmente nato il 25 dicembre, ma che la data era stata scelta perché era già una festività invernale per i pagani. Per i cristiani più ferventi, questa rivelazione era da tempo conosciuta dai teologi che sapevano da molto tempo che la natività era un mito. Il 25 dicembre non è solo la data di nascita di Gesù, ma anche quella di molti altri Dei pagani,  quali Osiride, Attis, Tammuz, Adone, Dionisio e altri ancora. Anche queste divinità sarebbero nate in umili dimore, con pastori ad attendere la loro nascita, annunciata da segni prodigiosi come l'avvistamento di una nuova stella . 

Anch'essi venivano chiamati " Dio pastore " o " Salvatore dell'umanità " . Per tanto Gesù Cristo potrebbe essere solo uno dei tanti Dei morti e risorti di un elenco rintracciabile nella tradizione pagana. Per questo motivo il Clero tende ad avvalorare  l'idea che il mondo antico, in qualche modo, avesse la percezione che un giorno sarebbe comparso il vero Dio salvatore ( Proprio il loro ?Diremo noi ). Le varie affinità tra le divinità non si esauriscono con i Natali . Osiride lo sposo di Iside, morì di venerdì e fu riportato magicamente in vita dopo 3 giorni. I misteri di Dionisio venivano celebrati assumendo come cibo magico del pane e del vino, simboli del suo corpo e del suo sangue. Questi " Dei morti e risorti " sono ben noti ai teologi, agli storici e ai biblisti, ma sembra che ci sia una tacita intesa per tenere nascosta la conoscenza di certi particolari. 
Siccome stiamo entrando in un terreno molto delicato, a questo punto interropiamo il nostro racconto, invitando i lettori più curiosi, una volta padroni dei due codici ( de santillana e terzo ), ad avventurarsi nei meandri simbolico-astronomici  Cristiani ed a valutarne in seguito l'attendibilità delle nostre affermazioni. 

Venere e Maria Maddalena 

In base alla nostra ricerca, la più illuminante delle credenze medioevali riguarda la figura di Maria Maddalena nel suo ruolo della crocifissione e della resurrezione di Gesù. Secondo le tradizioni e le sacre scritture fu lei la prima a vedere il Cristo risorto.( Per questo motivo era vista come il tramite della rivelazione segreta.) 
(Venere la stella del mattino, la prima che vede sorgere il Sole) 
La tradizione inoltre gli aveva assegnato un simbolo nel cielo, il pianeta Venere . Le stelle e i pianeti, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, sono il vero argomento della mitologia e delle religioni ed i moti di queste stelle erano di enorme interesse ed importanza per gli studi degli antichi abitatori del nostro pianeta. 
Per questi il cielo era la dimora degli dei ed in epoca cristiana divenne il luogo sacro dove abitava Dio con tutti i suoi santi. I pianeti ruotando, ci mostrano il misterioso agire della mano degli dei o di dio, espresso nella meravigliosa armonia dei movimenti dei pianeti. Un aspetto di questo studio antico  si riferiva ai disegni invisibili che i pianeti tracciano nel firmamento. Ogni pianeta, muovendosi nella sua orbita, raggiunge posizioni in cui Terra, Sole e pianeta formano un allineamento diretto. Per ciascun pianeta, ogni rivoluzione produce un numero fisso di allineamenti ed ogni pianeta differisce dal numero di allineamenti e nella forma del disegno che in tal modo produce. L'orbita di Mercurio produce tre allineamenti di questo genere, unendo i tre punti, è possibile disegnare sulla volta celeste  un invisibile triangolo irregolare . Marte, Sole e Terra sono in allineamento quattro volte durante ogni rivoluzione, tracciando il disegno di un quadrilatero . Uno solo di questi disegni invisibili è regolare . Solo un pianeta traccia una figura geometrica perfetta . La figura è il pentagono e il pianeta è Venere . 
Creando cinque allineamenti, regolarmente distanziati nel corso di un periodo di cinque anni, Venere disegna nel cielo il perfetto, nascosto e segreto simbolo della stella a cinque punte. Nella zona di Rennes le Chateau , le montagne ricreano il simbolismo del pentagono creato dal moto del pianeta Venere. L'ordine dei Templari, per sottolinearne l'importanza, ha riprodotto la figura del pentagono con i castelli costruiti nella magica zona. Queste evidenze, confermate dal fatto che la santa Maria Maddalena (Venere) è rispecchiata nel cielo dal pianeta Venere, non fanno altro che confermarci che i Templari erano a conoscenza delle antiche tradizioni astronomiche religiose, dandoci il forte sospetto che il mito del sacro Graal  possa essere stato creato dallo stesso ordine, per perpetuare l'antica tradizione. 
Una domanda a questo punto sorge spontanea : chi insegnò la sacra scienza all'ordine dei Templari? 
Riflettendo, le uniche due risposte logiche possono essere : la prima ipotesi che la sacra scienza fosse presente all'interno dello stesso ordine, propagata dai fondatori, se non dallo stesso ordine dei Cistercensi.